Perché Android è finito nel mirino dell’Antitrust


Robot Android

A rischio c’è anche Android. Parola dell’Antitrust, che ormai da un paio d’anni manda avanti la sua battaglia contro Google e contro la posizione sul mercato del gigante statunitense.

Ora che il primo episodio della vicenda sembra destinato a chiudersi, sbuca anche Android tra i capi d’accusa.

La questione è piuttosto chiara. L’Antitrust ha Big G nel mirino: il rischio, quello maggiore, è di una multa che sia pari al 10% del fatturato dell’azienda di Mountain View, per irregolarità dovuta ai comportamenti di Google in fatto di ricerca sul web e soprattutto per quanto riguarda i servizi di advertising correlati al Search.

Cosa c’entra Android? Apparentemente nulla. Ma da Bruxelles l’intenzione è quella di regolare non soltanto il lato web di Google, bensì anche tutte le attività ad esso correlate. E fra queste rientra anche Android, il sistema operativo mobile più utilizzato e celebre al mondo. Da Mountain View hanno già fatto sapere di voler continuare a collaborare con la Commissione.

Sono arrabbiati i vari Foundem, Twenga e la coalizione denominata Fairsearch. Tutti convinti che Google dia vantaggio ai suoi prodotti nelle SERP, oscurando quanto ideato dagli altri. Questo accadrebbe anche con Android. E allora, giù, dentro anche l’OS mobile al centro della vicenda.

Come finirà non è dato saperlo. La vicenda rimane intricata.

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