A rischio c’è anche Android. Parola dell’Antitrust, che ormai da un paio d’anni manda avanti la sua battaglia contro Google e contro la posizione sul mercato del gigante statunitense.
Ora che il primo episodio della vicenda sembra destinato a chiudersi, sbuca anche Android tra i capi d’accusa.
La questione è piuttosto chiara. L’Antitrust ha Big G nel mirino: il rischio, quello maggiore, è di una multa che sia pari al 10% del fatturato dell’azienda di Mountain View, per irregolarità dovuta ai comportamenti di Google in fatto di ricerca sul web e soprattutto per quanto riguarda i servizi di advertising correlati al Search.
Cosa c’entra Android? Apparentemente nulla. Ma da Bruxelles l’intenzione è quella di regolare non soltanto il lato web di Google, bensì anche tutte le attività ad esso correlate. E fra queste rientra anche Android, il sistema operativo mobile più utilizzato e celebre al mondo. Da Mountain View hanno già fatto sapere di voler continuare a collaborare con la Commissione.
Sono arrabbiati i vari Foundem, Twenga e la coalizione denominata Fairsearch. Tutti convinti che Google dia vantaggio ai suoi prodotti nelle SERP, oscurando quanto ideato dagli altri. Questo accadrebbe anche con Android. E allora, giù, dentro anche l’OS mobile al centro della vicenda.
Come finirà non è dato saperlo. La vicenda rimane intricata.
Scusate, ma android è un sistema opensource a tutti gli effetti.
Ognuno è libero di prendere la sua versione di android, non installarci le google apps e non avere nemmeno come motore di ricerca preferito Google.
Di che stiamo parlando quindi?
Ora non ho seguito gli aggiornamenti né trovato nulla in merito, ma almeno nelle prime versioni Android non era poi così opensource.
Leggi cosa scrive Stallman:
“Is Android really free software?
Google’s smartphone code is often described as ‘open’ or ‘free’ – but when examined by the Free Software Foundation, it starts to look like something different”
https://www.guardian.co.uk/technology/2011/sep/19/android-free-software-stallman