La pacchia è finita. Questo sembrano voler dire da Mountain View, da dove quelli di Google hanno illustrato una serie di novità riguardanti i regolamenti all’interno di Google Play, lo store noto perché contenitore le app del sistema operativo mobile Android.
Linea dura, hanno detto dal colosso americano. Linea dura nei confronti degli sviluppatori: non sarà più possibile, infatti, inserire cloni di altre app, app realizzate semplicemente per vendere pubblicità e app spam.
In realtà, poi, lo spam era vietato anche prima. Diciamo che ora il team Android sarà più severo a attento. Questo, con il chiaro intento di non confondere gli utenti con applicazioni troppo simili tra loro, oppure di non ingannarli con software a sfondo esclusivamente pubblicitario e di fatto spammoso. Solo app utili e uniche su Google Play, dunque.
Gli sviluppatori avranno trenta giorni di tempo per adeguare i propri prodotti alle regole di Google Play, pena la rimozione delle app in questione.
Potrebbe subire un taglio significativo, pertanto, il totale di 600mila applicazioni oggi presenti all’interno dello store ideato da Big G.
Le nuove regole di Google Play riguardano, infine, anche i messaggi pubblicitari contenuti all’interno delle applicazioni: non dovranno essere così invasivi da interrompere l’esperienza degli utenti.
Ricapitolando:
- No alle applicazioni “copiate” e troppo simili ad altre già esistenti
- No alle applicazioni a sfondo esclusivamente pubblicitario
- No alle applicazioni-spam
- No ai messaggi invasivi all’interno delle app
Più qualità e meno quantità, insomma.
Google deve cercare di dare più credibilità al suo store che giustamente non può essere un far-west! 🙂
Una cosa non mi è chiara:
“No alle applicazioni “copiate” e troppo simili ad altre già esistenti”
copiate nel senso delle funzionalità e dell’interfaccia?
Cioè per esempio esistono un sacco di applicazioni che fanno le stesse cose, poi come fanno a dimostrare chi ha copiato chi? 🙂